E Radio City Music Hall trasmetteva a onde medie
La nebbia saliva avvolgendo le finestre del mio appartamento al trentesimo piano sull’Upper West Side e la città ai miei piedi svaniva, era come trovarsi all’improvviso in aperta campagna in una sera di Novembre, ovattati di nulla.
New York dormiva la veglia delle sei.
I taxi si fermavano a Greenwich dove lavoravo.
Poi la sera i concerti a Radio City Music Hall da far ballare anche il Prometeo e vent’anni nelle tasche con il dollaro in ascesa.
Battuto al Nasdaq il prezzo più alto per il petrolio.
Che poteva importare ai newyorkesi quella sera, a spasso per Times Square, di quanto valesse l’oro nero.
Liquida la notte di dollari verdi nelle tasche a germogliare merletti di brina, le bocche di fumo.
La neve la mattina svegliava Central Park come in una cartolina, e la ramblas era nascosta ai grattacieli.
Briciole di pane per scoiattoli e pettirossi.
E Radio City Music Hall trasmetteva a onde medie, in cuffia, le mie scarpe al ritmo della maratona.
(Luglio 2007)
1 commento:
Che voglia di essere lì... soprattutto ora.
Un'altra cartolina così e parto, davvero... ancora una volta le ute parole valgono quanto un biglietto di sola andata, perchè è nella "ramblas" che mi piacerebbe perdermi, senza tornare indietro. Perdermi per la seconda volta...
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