Intercity notte: Bari centrale
Ve
la racconto io questa città.
Di
notte.
Di
anime erranti in sacche amniotiche, aborti di ombre clandestine. Cinquantenni
fragili e immaturi, uomini falliti, imprenditori annoiati, arricchiti ai
circoli polverosi tra improbabili quadri di gesta clamorose e epiche: quello che
non sono stati.
Ve
la racconto io questa città.
A
una certa ora di notte, di quei locali storici, che nel tempo hanno fatto la
storia e proseliti e apostoli di nulla.
E
i tarli a ricamare polvere di un presente fatuo e vuoto. Adepti incappucciati
sfilare da gotiche cattedrali di consonanti.
Ve
le racconto io le donne in queste notti, di rossetti sbavati su un calice nelle
vie del centro, anoressiche virtù e vizi dispari di falene impazzite calpestate
la mattina sul marciapiede, quel resta di un volo.
Venite,
ve la racconto la notte di questa città di funamboli e burattinai che tessono
tele di ragno su imprese e negozi.
Ve
li racconto io gli ipocondriaci dei sentimenti, i depressi nelle tasche di
assenzio e uno zuccherino al laudano tra fiumi di Martini e rum per ingoiare antidepressivi
di chi vive girando a quarantacinque giri.
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