giovedì 14 giugno 2007

Polignano a mare







Le lame aperte sull’orizzonte, un po’ più in su del mare,
un po’ più in giù del cielo
Bassa marea
Arma del delitto
e
risacca su ciottoli,
sgonfie meduse, vocali allungate di acca mute, in sacche amniotiche,
vertigini le consonanti di tunnel orizzontali, linee metropolitane.
Le lame delle forbici, impugnate nell’atto esatto di spezzare l’alchimia del destino,
sfilate dalle tasche
di lupi mannari
e
posate sull’orizzonte,
lì,
all’imbocco di una cala, un po’ più in là della paura.
Forbici
per tagliare in rombi il volo caduco di aquiloni, scampoli di cielo,
origami, barche di carta.
Forbici
Con ancora l’impronta per vaneggiare notti arcuate,
e urli strozzati,
ipnotiche ed arrendevoli notti di gialli,
la crime novel
E
Pino Pascali
tagliava via quel che avanzava di un orizzonte



1 commento:

Maurizio Di Credico ha detto...

quella faccia non mi è nuova... :)
e nemmeno quel posto!
ora finalmente anche i più scettici scopriranno che veramente l'orizzonte si può tagliare con un paio di forbici...
le tue parole, i ricordi, ora anche le immagini, sanno trovarmi sempre, e questa volta sei pure riuscita a intrecciare le tue "maree" con la mia "crime novel"... e c'è stato spazio persino per i lupi mannari! Acrobatica :)
un bacio salmastro