domenica 11 novembre 2007

Rennes-le-Château et huile de Lavande

















Era estate quando navigarono mari di lavanda in terra di Francia.
Citron nei cesti dei contadini.
All’abbazia di Notre Dame de Senanque le campane tenevano il tempo con il cicaleccio delle donne e i rosari da sgranare come petali di gelsomini.
Al frinire incessante delle cicale, rispondeva l’eco lontana di Nostra Senõra del Pilar.
Molto lontana.
Si arrampicava una via dal mare, nascosto in gusci d’ostrica dal riflesso perlaceo e attraversava campi autunnali e solchi di terra.
Semi nudi a germogliare parole di pane quotidiano.
ECCE PANIS ANGELORUM FACTUS CIBUS VIATORUM
Un uomo camminava, seguendo la voce dei fari di Provenza, luce silenziosa per i viandanti.
Portava monete romane nella tasca e il sigillo di Salomone sulle labbra.
Santiago era un altro cammino, per piedi scalzi e orme fedeli.
Al di là delle montagne, più in là dell’inverno si stendeva la terra di Bianca di Castiglia.

Huile de Lavande

A Rennes-le-Château la nebbia saliva leggera de un automne in cornice e monete nascoste.
Dipartimento dell’Aude in Linguadoca.
Asmodeo a bere dalle acquasantiere. Béranger Saunière era morto molto tempo fa, e la sua lingua prima di lui.
Con lui una leggenda.
Da disseppellire, (Gesù cade per la terza volta)
da cercare, (abbi pietà di noi)
da interpretare. (cantate un canto nuovo)
Le donne a pregare.
Miséricorde, pitié
Irriverente e blasfema l’offesa degli altari a celare sigilli di cera.
L’uomo in ginocchio a raccogliere una benedizione, nella navata laterale, tra la terza e la quarta mattonella di marmo, dove il pavimento è tagliato in rombi bianchi e neri.
Bianchi e neri.
In scacco la vita.
Un fascio di luce a cadere nel solstizio d’inverno, nell’ora perfetta e l’ombra esatta del segno di Croce.
Parlava latino l’iscrizione sulla parete, e tra le lettere, la serratura.
Rotolato un calice tra le note prigioniere del coro.
Una donna vestita di nero nascosta tra le sue rughe.
Una donna qualunque. Qualunque donna.
L’uomo si rialzò, percorse la navata e uscì.
Molti anni dopo.
L’ombra dei Pirenei cadeva verticale, nella sera di Dicembre.
Incontrò quell’uomo su vie romane, nel riflesso di una vetrina.
Gli domandò del tesoro di Rennes-le-Château.
-Era l’amore. E mi ha lasciato molto povero-
Se ne andò, e con lui l’aroma di huile de lavande.
Di una donna qualunque. Qualunque donna.








Amen












Le immagini sono tratte da: http://www.cathares.org

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