Eleven
Ho visto il pozzo di luce sulle scale mentre aprivi i tuoi occhi, finestra su di me, città in verticale, con la testa tra le nuvole.
Le strade di polvere imbastiscono le trame a Lower Manhattan.
Il tempo ritorna come lacrime sui vetri delle auto ferme a un semaforo, pioggia negli occhi.
I gabbiani si stanno fermi a Ellis Island. Puntini ordinati, a un tratto si alzano in volo su Liberty Street. Poi virano sul fiume.
Quel giorno milioni di fogli bianchi ondeggianti in caduta libera, a scrivere la memoria storica del passato prossimo. La carta bianca a contare le assenze.
Eleven
Calendari spezzati, colonne d’Ercole fragili come bastoncini da shanghai. Ossa di gesso.
Il Buio.
Dopo il boato, dopo i crolli, dopo l’indomabile sinistro silenzio dei giganti.
12 rintocchi.
Eleven
Ecco ancora mi appendo al volo dei gabbiani che puntano a sud. Lontano.
E da Ellis Island guardo il profilo triste della città in verticale e sempre mi sorprendo della loro assenza. Un taglio di cielo che ancora sanguina.
(a NYC)
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