Recensione a Parigi Dakar
Posto la mail bellissima di un amico che ha letto Parigi
Dakar:
Erano le 20 quando ho appoggiato sul telo mare il tuo libro
lasciando a vista la quarta di copertina, un sorriso alla tua foto e uno sguardo
veloce sulle parole di Patrizia che ben riordinano miei pensieri e le mie
emozioni . Erano le 20 il sole stanco calava verso la Francia e alcuni
pescatori prendevano il posto dei bagnanti e con gesti lenti e sempre uguali
parevano danzare tra terra e mare sogno e realtà. Sono andato verso il mare lo
ammetto con in gola strozzata una voglia di piangere pensando alla fine di Luca
che....... potrà riabbracciare Elena..... Poi vicino a me sulla spiaggia una
bimba avrà avuto 5 anni...la madre dolcemente l’ ha chiamata ....Viola
vieni...... Quando ho sentito il suo nome una vampata di emozioni mi ha
travolto come onda improvvisa che inesorabile colpisce..... Viola.... Prima del
tuo libro sarebbe stato un nome tra tanti di una piccola bimba vestita di rosa
a righe bianche sottili... Ora é lo stesso nome di una amica irraggiungibile...
Che ha vissuto il vero travagliato amore rimasto eterno proprio nella sua
amarezza e crudeltà .... Tanto intenso quanto doloroso... Penso che per
un'autrice far vivere così profondamente un personaggio nell’ animo del lettore
sia un risultato grande.... Mi giro sorrido alla piccola viola e con la coda
degli occhi mi pare di scorgere su una panchina del lungo mare una donna
vestita di rosso con una busta in mano…si tolse gli occhiali da sole e iniziò a
leggere.... Grazie Cri
-Dario Giubergia-
1 commento:
sono senza parole, grazie
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