Sei il mio segreto
La
vita ci bruciava dentro di cenere e assenzio.
“Che
ci fa un comunista eccentrico come me, con un’intellettuale snob come te?”
Leggevamo
Proust alla Cappella degli Scrovegni.
Priori
di confraternite estinte portavamo in processione vergini di gesso.
Poeti
e scrittori, attori e menestrelli, artisti squattrinati e scultori, maestri
vetrai, intellettuali e giornalisti aprivamo le segrete di una cantina
letteraria, come a Montmartre mezzo secolo fa.
“Vuoi
che legga per te? Solo per te?”
“No,
voglio che scrivi. Di me.”
Moriremo
con un ramo di albero di Natale conficcato nel cuore.
E
un verso, da scrivere sul petto. Un segreto.
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