Brichét, fiammiferi Il Grillo editore
Brichèt, fiammiferi, il mio nuovo romanzo in uscita a fine novembre
Giovanni,
Maria, Stefano, Luigi e Giacomo: cinque fratelli, i fratelli Revelli, quelli
che chiamano i fratelli Brichét, che prima di andare a scuola sono alle prese
con le scatole di cartone da piegare per gli zolfanelli prodotti nella loro
modesta fabbrica di famiglia, appartenuta al loro padre morto in giovane età. È
la zia Ninìn ora ad occuparsi della fabbrica, donna dalla forte tempra che un
giorno ha preso in mano le redini della fabbrica per dare un futuro ai suoi
nipoti.
La storia di
una famiglia dalle salde radici, in un periodo di forti cambiamenti e tragici
eventi a cavallo tra il primo dopoguerra e il secondo conflitto mondiale, vede
i suoi protagonisti crescere, diventare adulti e partire seguendo il proprio
destino, i propri sogni e talenti e tornare lì dove la fabbrica non c'è più ma
una madre e una zia non sono mai andate via, conservando i propri lutti e
tenendo uniti i loro destini. Un artista dallo spirito libero, una giovane
donna che ha consacrato la propria vita a Dio, un ingegnoso falegname che
costruisce nascondigli per gli ebrei, un genio dell'elettronica partito per il
fronte, un meccanico con il suo sogno americano nei giorni del crollo di Wall
Street.
Cristina
Cardone in Brichét (fiammiferi) racconta con delicatezza la storia di
giovani uomini e donne erranti alla ricerca del proprio posto nel mondo e nel
tempo, in un mondo e in un tempo ardui e incomprensibili, mentre si parla di
“guerra giusta”. Ben sapendo che non ci sono guerre giuste.
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