Marsaxlokk
Il ristorante da “Il vecchio e il mare” aveva i suoi tavolacci di legno con le tovaglie a quadri bianchi e blu, svolazzanti come vele in attesa di prendere il largo. Si affacciava sulla baia dove i luzzu colorati dondolavano sull’acqua. Minacciava tempesta.
Un pescatore, con la faccia cotta dal sole e dal sale, scese dalla barca e andò a sedersi sotto l’ombrellone, dove Nando, il proprietario del locale, stava seduto con altri pescatori.
Signor No, un’ Ara dal piumaggio rosso era legato al suo trespolo e un setter inglese, se ne stava sdraiato ai suoi piedi. Si chiamava Cappuccino e davvero il suo mantello chiaro, pezzato di macchie appena più scure, ricordava la tipica bevanda italiana.
I pescatori raccontavano storie, di pesche miracolose, sirene e pescecani.
Mi sedevo là per il pranzo solo per stare ad ascoltarli. Il menù recitava: Zuppa della vedova e pensavo che sì, era un peccato che storie come Moby Dick o l’Isola del tesoro è un po’ che non se ne scrivono più, perché la fotografia che ho scattato sarebbe un incipit perfetto, ci devo pensare. Sì.
Mentre mi allontano e Signor No gracchia: welcome.
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