La Croce di Malta
Parlava
un inglese slang si capiva che era
americano. Canadese. Per l’esattezza.
Fumava
le Barclay. Rosse. Accanto al pacchetto aveva un accendino con l’immagine di un
gatto.
Ma
ora che ci ripensava non lo aveva visto fumare e durante la conversazione le
aveva detto di non amare i gatti.
Squillò
il cellulare dell’uomo che rispose. Parlò in arabo.
Lei
alzò lo sguardo e sorrise, lui capì che conosceva la lingua.
-Conosci
l’arabo?-
-Ho
fatto un corso, tempo fa.-
Continuarono
a parlare, poi a un tratto lui tirò fuori dalla tasca un sacchetto di seta
bianca e lo porse alla donna. Lei lo prese, lo aprì, tirò fuori il gioiello, lo
osservò, lo rimise a posto facendo un cenno di sì con il capo e lo mise nella
borsa appoggiata su una sedia accanto alla sua.
Lui
allora scrisse un indirizzo di posta elettronica sul retro di una ricevuta
strappata a metà. Come se servisse per ricevere qualcosa.
-Cosa
le fa pensare che le scriverò?-
-Il
fatto che hai accettato senza fare domande.-
-Ma
questa è un’altra cosa.-
-È
la stessa.-
Lei
si alzò. Lo stesso fece lui. Si strinsero la mano.
Era
entrata.
Le
maglie si sarebbero fatte strette man mano che avrebbe conosciuto i segreti.
Era
come se camminasse dentro qualcosa fatto a forma di imbuto. Da un certo punto
non avrebbe più potuto tornare indietro.
Era
quello il punto in cui voleva arrivare.
Erano
soldati senza armi, templari senza reliquie, erano depositari di un segreto
ineluttabile, la verità.
3 commenti:
Interessante e ben scritto, presentare una storia in poche battute è una sfida. Complimenti!
Annamaria
Interessante e ben scritto, presentare una storia in poche battute è una sfida. Complimenti!
Annamaria
Il commento precedente è mio,mi spiace che risulti anonima, eppure sono anch'io su blogspot.
Il mio indirizzo web è
annamaria-liberipensieri.blogspot.it
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