sabato 31 dicembre 2011

Auguri


-Le onde rivelano la natura gioiosa dell’universo: un fluire e rifluire, incollerire, scatenarsi. Poi la beatitudine immacolata della bonaccia. Dopo tanti anni ho cambiato mare.-

Pietro Citati

Buon Anno…

mercoledì 21 dicembre 2011

Buon Natale


I tre "baffettieri", Margot, Tempesta e Beethoven augurano:

Buon Natale...

giovedì 8 dicembre 2011

Nicky Persico Spaghetti Paradiso

 
“L’istinto è lo spazio di un istante che non c’è.
Non-tempo.”
Il destino a volte percorre strade che a prima vista non avrebbero senso.
Spaghetti Paradiso è il titolo di un libro che lessi in estate sulla bacheca di un amico. Benedetto facebook
“Bel titolo”, ricordo che pensai. Quando metti mentalmente in elenco un libro da leggere.
Nicky Persico, Spaghetti Paradiso al Women’s festival di Matera.
“Già il libro che dovevo leggere” pensai.
Poi un’amica che mi parla di questo autore.
E no, mi son detta a questo punto il destino avrà qualcosa da dire, sarà che son un po’ distratta, ma questo libro me lo trovo davanti sempre più spesso.
Quando ho conosciuto Nicky e abbiam parlato del suo libro pensavo di sapere cosa fosse lo stalking.
La norma introduce nel codice penale l'articolo 612-bis, dal titolo "atti persecutori", che al comma 1 recita:
« Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita »
Già, il diritto penale, che il suo personaggio, Alessandro, avvocato, (non-sono-ancora-avvocato) definisce arido, schematico, anacronistico. Già poco poetico, per chi ama scrivere.
E commetto lo stesso errore del suo personaggio a cui viene chiesto Cos’è la mafia.
Ci sono cose, parole, che crediamo di sapere esattamente cosa significano, ma a volte il significato va al di là della parola stessa.
Inizio a leggere.
Mi piace lo stile, l’ironia e leggere di posti che conosco, scoprendo la stessa passione per i dolci siciliani di una pasticceria con i tavoli in ferro battuto e i disegni sulla ceramica di Caltagirone, nel murattiano.
Un viaggio che inizia tranquillo, questo libro, come sulla 16 bis, diritta, mare a sinistra se scendi a sud, mare a destra se Sali a nord.
Non avevo calcolato la variabile imprevista.
Tra le pagine dove l’autore racconta la vicenda di un quasi-avvocato che segue due donne perseguitate da stalker, viene fuori un ritratto, che angustia, schiaccia, fa male.
Spaghetti Paradiso è un libro di circa 250 pagine, ma nei giorni, in borsa, si fa sempre più pesante, come un vocabolario, e so, che quando avrò finito di leggerlo, peserà come un’enciclopedia, e avrà bisogno di un intero ripiano in libreria.
Fa male.
Procedo a fatica, come nella nebbia. Navighiamo a vista.
Un’amica mi dice di non proseguire, se non me la sento, mi viene in mente Daniel Pennac, il diritto di non finire un libro.
Nella vita tutto ha un perché, lo scrive l’autore.
E capisco il mio quando arrivo alla fine. Ma questa è un’altra storia.
Ritratto di un mostro, lo stalker, indifferente verso i sentimenti delle vittime, presenza di turbe nella sfera affettiva, la menzogna come lacerazione della verità, diffamazione, ego sovradimensionato, esercita un potere sugli altri, incapace di provare emozioni o affetti, non vive la vita ma recita una che si è costruito, si appropria di confidenze per poi usarle come ricatti.
Manipolatori, se messi in pericolo reagiscono con violenza e cattiveria, fin a diventare pericolosi, narcisismo ossessivo, psicopatie, mai responsabili di nulla, fanno leva sulla compassione, inteneriscono chiedendo di essere aiutati nei momenti di crisi.
Sono predatori, vivono una doppia vita, soggetti borderline
Narcisista perverso è l’aggettivo che racchiude chi è lo stalker, ed è molto peggio di quello che si crede leggendo i giornali.
La vittima in genere, è una persona confusa e molto indebolita psicologicamente, vittime scelte , spesso, perché delle splendide persone, massacrate il più delle volte sotto gli occhi di tutti, più la vittima è brava a costruire castelli, tanto più lo stalker ne sarà gratificato nel distruggerli: lui distrugge l’altrui essere per essere a sua volta. Come il cancro, mi viene da pensare.
Un brivido scende lungo la schiena.
E allora capisci che il non-tempo è quel momento in cui ti trovi a dover decidere, senza poter pensare, istinto di sopravvivenza. Perché l’unica salvezza è uscire, da quella porta. E non importa chi sarà ad afferrare una chela di morsa da banco. L’importane è avere qualcuno che creda che ciò esiste, che è l’inferno. Ma che ti puoi salvare.
Allora afferro quell’oggetto pesante in metallo, una chela di morsa da banco, e la lancio, con tutta la forza che ho, andrà ad impattare contro un fantasma, contro qualcosa che non esiste più, ora.
E comunque, sarà per legittima difesa. Un amico avvocato a difendermi.
Bello il crossover con la commissaria Lolita Lobosco, protagonista dei romanzi di Gabriella Genisi.
Spaghetti Paradiso, perché questo titolo?
Bè non ve lo dico. Lo dovete leggere, perché in qualche modo salverà qualcun altro.
Come una catena.
Intanto raccontare, raccontarsi, farsi raccontare sogni.
Il libro è finito, la paura non deve esistere.
Penso al Jungle Club, un po’ come il Roxy bar, o Mario, che riapre, prima o poi.
E guardo il mare anche io abbracciata alla mucca di Stefano Benni, perché le risposte arrivano, nel modo più impensato. E ti guariscono, e ti assolvono.
Leggetelo, per lo stile piacevolmente ironico, per la drammatica verità che racconta.
E come dice Daniel Pennac, il diritto di rileggere un libro.


Devo ricordarmi di dire a Lea di leggerlo, e ringraziare tante persone, che sanno perché…

Sant Jordi, i giorni dei libri e delle rose

“Stupirsi di come la forza travolgente della vita riesca a nutrirsi delle cose negative, mutandole in meravigliose” N.Persico

Barcellona

Ci sono posti che si affacciano nelle nostre vite, luoghi che restano impressi, come fotografie, che vivono nel ricordo, un mimo, la gente, gli ambulanti e le rose.

La Rambla si apre davanti a me, srotolando chilometri di messaggi che attraversano terre straniere, fino al confine di un’assenza.

Che pesa nel mio zaino, peraltro quasi vuoto, stamattina, uscita di fretta dal mio albergo in Plaza Real. La metropolitana, un’amica, il suono del cellulare che annuncia il tuo buongiorno, tra un cappuccino che mi manca e una poesia di Neruda.

I giorni dei libri e delle rose

È la festa di Sant Jordi.

Le fontane alzano un velo d’acqua che attraversato dal sole regala un caleidoscopio di arcobaleni.

Piove su noi una musica gitana e il volo di tortore mi fa alzare lo sguardo al cielo, tra le linee morbide di questi palazzi.

Tu, architetto ingrigito a seguire le linee di fuga verso pensieri orfani di parole. Tu che parli così poco.

Ci sono posti che restano dentro di noi, nel brandello di memoria, come una bandana legata al polso.

Oggi mi è venuta in mente Barcellona mentre corro sul lungomare, la musica in cuffia, le palme, il venditore di palloncini e quello delle rose, mare a sinistra, come consiglia un amico.

Corro e per la prima volta la avverto, la rabbia.

Sale nei muscoli su fino alla gola, che fa male pure respirare.

Stringo i pugni e corro, il mare oggi ha qualcosa di speciale, è immobile, sembra un lago, con le nuvole viola, sfilacciate come segmenti di pensieri, liberi.

Corro fin quando vedo il sole che buca le nuvole, un volo di gabbiani. Mi fermo, per riprendere fiato, le mani sui fianchi, un aereo solca il cielo con la sua scia, lo guardo per quello che è, solo un graffio nell’anima.

Mi giro, riprendo a correre, la città vecchia si sta svegliando tra le sue cupole e le linee ardite dei campanili. La rabbia è stato il prezzo della mia libertà. Ora, finalmente. Viva. Mare a destra.

Perché verranno altri giorni.

I giorni dei libri e delle rose