giovedì 13 gennaio 2022

Salotto Dakar Francesca Gasperi ci racconta Maurizio Gerini

 

Francesca Gasperi, motociclista, da sempre impegnata nel sociale con Maurizio Gerini, classificata al Rally del Marocco, ha visto sfumare la sua partecipazione come motociclista alla Dakar. Dove invece correrà Gerini con la Sanz. Una bella sfida.

C.: Ti ho seguita nel Rally del Marocco, ero sicura che saresti partita per la Dakar, cosa è successo?

F.: Sono amareggiata come pilota. La commissione che giudica le iscrizioni mi ha respinta. Quest’anno troppe partecipazioni. Ho chiesto all’organizzazione di partecipare nell’assistenza ma l’esborso economico era notevole. Lo scorso anno sia come fotografa, sia aiutando l’organizzazione su diversi aspetti, ho dato il mio contributo, quest’anno non partirò.

C.: Invece sarà in gara Maurizio Gerini con Laila Sanz in veste di navigatore. È emozionato?

F.: Sì, è molto emozionato e molto contento. Con Laila parlano lo stesso linguaggio, non solo nel senso di lingua parlata, parlano in italiano, ma venendo entrambi dal motociclismo leggono il terreno e il RoadBook nello stesso modo.

C.: La novità di quest’anno è il RoadBook elettronico, Maurizio cosa ne pensa?

F.: Già al Rally del Marocco avevamo il tablet per la navigazione, Maurizio ha studiato molto, è entusiasta, si sta approcciando a un nuovo aspetto di questo sport, si mette in gioco.

C.: Per quanto riguarda te cosa ti aspetta in questo 2022?

F.: A Marzo parteciperò all’Africa Eco Race, sul percorso africano della vecchia Dakar.

C.: Faremo il tifo per te.

lunedì 10 gennaio 2022

Salotto Dakar: dalla Classic Roberto Musi si racconta

 

Roberto Musi è impegnato nella Dakar Classic, corre con il n.734, nel ruolo di navigatore di Rebecca Busi, l’italiana più giovane in gara, 25 anni.

Riesco a rintracciare al telefono Roberto mentre è già in Arabia.

C.: sei in gara con l’italiana più giovane, team nato quasi per caso. Sembra la trama del mio romanzo Venti, venti di Dakar: perché siete usciti dal libro?

R.: ride (NdR) non lo so, dimmelo te.

C.: la Dakar insegna che la realtà supera la fantasia, il tuo ruolo, la macchia… raccontaci.

R.: sono contento, è una bella sfida, nella Classic la navigazione è fondamentale, più della guida. Nella gara di regolarità c’è una velocità imposta, il mio ruolo è quello di leggere il RoadBook e comunicare al pilota le note e la velocità da mantenere. Per Rebecca è una chicca per farsi le ossa, capire le sue potenzialità.

C.: come ti sei preparato?

R.: ho preparato l’auto in meno di due mesi. Poi hanno anticipato la consegna delle vetture a Marsiglia. Ho fatto i salti mortali. Sto ancora lavorando, ma la Classic è più gestibile.

Quest’anno i mezzi in gara sono davvero tanti.

La macchina è perfetta. Gli organizzatori sono bravissimi. Quest’anno c’è una nuova app dove arrivano tutte le informazioni anche l’orario di partenza.

 

Mentre parliamo scoppia un temporale. Quest’anno pioggia e freddo la fanno da padroni anche nel deserto.

venerdì 7 gennaio 2022

Salotto Dakar: Danilo Petrucci dalla polvere alle stelle


 

Quest’ anno appena passato non si faceva in tempo a ritirare il tricolore dal balcone per i successi sportivi degli italiani impegnati in competizioni diverse, dalla musica allo sport, che subito si doveva festeggiare un nuovo successo.

E pare che si apra così anche questo nuovo anno.

Alla tappa 5 della Dakar Danilo Petrucci ci fa letteralmente saltare dal divano. È secondo, ma per una penalizzazione a Toby Price la vittoria di tappa è sua.

“Sto piangendo come un bambino, non riesco a scrivere…” la sua prima dichiarazione sui social.

Giornata partita male, è caduto a inizio gara per evitare un cammello, ha sbagliato strada e poi ha aperto il gas nella tempesta di sabbia e ha vinto.

Umile davanti alle telecamere dichiara: “domani parto primo, se non mi vedete arrivare venitemi a cercare.”

Danilo arriva dalla MotoGP, inizia la sua Dakar in salita: il 3 Gennaio al chilometro 115 la sua moto si è fermata. Ha tentato di ripararla ma non ci è riuscito. Si è giocato il jolly, secondo il regolamento riprenderà la gara in classifica separata.

Sembrava tutto finito.

Ma alla Dakar niente è come sembra e tutto può cambiare, anche a 80 chilometri dalla fine come dice spesso Franco De Paoli, veterano della Parigi-Dakar (ricordiamo 24 partecipazioni).

Così già nella tappa 4 va veloce, troppo, viene penalizzato e perde il podio.

Poi firma il miracolo il 6 Gennaio: insegnando che nella Dakar, come nella vita, anche se si cade, si deve sempre ripartire. Dalla polvere alle stelle.

“Volevo lasciare il segno e oggi ce l’ho fatta. Almeno in una cosa sono stato il primo nel mondo.”