Las Meninas
“E se non stai buono” aggiunse Alice “ti faccio andare nello specchio” Lewis Carrol
Dentro la cornice nera come fuliggine c’è la prova dell’illusione, fatta di realtà virtuale e presunta.
La sala è buia, il quadro è al centro della scena, ma dov’è la scena?
Quell’ora incerta, di luce obliqua, molto prima del tramonto rovesciata da un cielo di piombo a tuffarsi in una pozzanghera.
I pensieri in ordine e un’occhiata alle finestre alte, solo custodi di un mistero, un enigma, un gioco forse, si trattava di cogliere la giusta strategia.
Partire
Mille chilometri di terra aspra rubata al mare.
Il mare
Il mare
Il mare
Barcellona viveva di un violoncello solo per Maisky sulle Rambla, e bozzetti di Picasso come souvenir.
Foucault e Théophile seduti su vecchie sedie impagliate giocavano a scacchi, tagliando in rombi la prospettiva di un tempo imperfetto e pittori distratti.
Distratti,
distratti.
Las Meninas, fatta a pezzi di cubismo nel gioco di colori di Picasso.
Dov’è la soluzione, per finire la partita?
Prendiamo tutti i personaggi e buttiamoli a terra come carte di tarocchi, l’Infanta, Maria Augusta, i nani, il pittore, il cane, Nieto, i sovrani, i due servitori scatola cinese, camera oscura, dipinto nel dipinto.
10 personaggi.
Davanti al quadro, dentro, dietro la tela.
Spettatori confusi, senza posto a teatro, a vagare le sale di un palazzo, come il gioco di un caleidoscopio di colori e sala degli specchi.
Las Meninas, fermo immagine su un angolo di corte, di vita andata, erosa dai tarli.
Seduti per ore davanti a un quadro, Foucault e Théophile con il marchio della croce di Santiago sulle dita, cammino coraggioso di luce perpetua.
Misurazioni matematiche e cambi di prospettiva, dov’è la coppia riflessa nello specchio?
Non è davanti allo specchio.
Non siamo noi gli spettatori, ma la coppia regnante, celata nello specchio che li nasconde finchè
Nieto solleva la tenda e li mette in luce.
Presto venite, noi siamo al posto dello specchio.
Dentro o fuori dall’immagine?
Prigionieri
Noi siamo in questo spazio dove passa il nostro tempo.
Cercando disperatamente di sfuggire alla morte.
Foucault si fermò sulla soglia, Margherita, sua nipote, sedeva sul grande tappeto, aveva figurine nelle mani e narrava:
Foucault ebbe un’intuizione, fuori Parigi era allagata da un temporale, pensò che sì, ne avrebbe discusso con Théophile, non appena fosse entrato nello specchio.
Noi, in questo tempo imperfetto.
Foucault 1926-1981
Théophile Gautier 1811-1872
Las Meninas 1656-1657
Nessun commento:
Posta un commento