Al faro di Menton
Ci sono posti dove non è mai inverno, sarà perché qui le case hanno il colore degli agrumi, muri sfumati di limone e mandarino. E sarà perché i mandarini li puoi raccogliere ogni giorno, giù sul corso, aspettando il carnevale dei limoni.
Qui i tavoli dei caffè all’aperto ti accolgono a colazione con l’abbraccio morbido dei croissant appena sfornati e le montagne ti proteggono dal vento freddo.
Un mazzo scalzo di lavanda sta sulla finestra dove dorme il gatto, una ciambella al sole.
Qui in questa terra di Provenza e mare azzurro, mai nome fu più indicato per la costa che bagna, amo camminare tra i pensieri guardando il volo dei gabbiani e cercando un punto all’orizzonte, il faro di Menton della laguna di una malinconia in un tempo che piano volge a primavera.
Come queste case dai muri sfumati di limone e mandarino.
Così ti incontro dopo il giro strano di corse e di deserti. Perché a Parigi sarebbe stato scontato, mentre qui in questa terra dove il tempo scorre con lentezza e mi piace giocarmi il tempo di un caffè imbastito con una cena affacciati su una luna d’argento appoggiata sul mare.
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