martedì 13 maggio 2008

L’Inde delà le Gange

Picasso




Era del Gange

l’ansa consapevole e coraggiosa

del mio cuore,

posato sulla gemma dell’Eden,

raccolta dalla tua bisaccia,

nomade ai margini di un mi(raggio),

schiuso tra le tue dita e le mie gambe,

enigma

in discesa ardita su indaco di pensieri.

I tuoi occhi sdraiati su una voglia,

l’attesa di offerte immolate,

il mio corpo nudo,

nell’onda del Gange

e

un sari sulla riva,

sale come

polvere delle coperture del mare.

Tatua(mi)

un bindi sulla fronte

goccia rossa di Sanskrit,

sangue e sabbia

di una rosa del deserto,

ancora,

tra le mie gambe e le tue dita,

velami l’anima

(in)sposa

a placare la sete di nuovi dei,

la domenica mattina,

l’Inde delà le Gange






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