domenica 25 maggio 2008

Mujeres sobre fondo negro


“Il seguito lo conosci già, perché lo abbiamo vissuto assieme. La sera in cui ci siamo conosciuti mi chiedesti di raccontarti la mia vita. È lunga ti ho avvertito. Non importa, ho molto tempo, hai detto, senza sapere in che pasticcio ti mettevi con questo piano infinito.” I.Allende



Voltate sulla faccia del tuo desiderio,

le mani strette a pugno,

i corpi inarcati e tesi,

deflessi alla tua voglia,

insaziata,

colpevole,

assolta.

Ora

corde morbide di un arco a riposo,

gambe arrese, mani aperte a contare le cinque dita.

Due bocche, quattro porte sulle labbra,

di una pelle chiara,

sullo sfondo di lenzuola bruciate.

Nera la passione

della tua frontiera

di donne su sfondo nero,

dipinte e conquistate,

ora

giacciono nella tua mente,

ricordo obliquo e scuro,

in questa cucina,

pennelli e colori,

ancora bagnati di voglia,

Malaga o Madrid,

ceramiche, da firmare con un nome.

Le tue mani tremano nell’assenza

e frughi ogni anfratto, ogni bozzetto,

fino ad impazzire, di lei,

di lei.

Fermata in quel secondo esatto del suo viverti addosso.

Respiri un’altra sigaretta, è lì, da dove non potrà più fuggire.

Lì che migliaia di occhi distratti non sapranno,

ne seguiranno l’armonia di curve,

apprezzeranno la bellezza,

invidieranno il genio.

Ne hai ucciso anche l’ultimo riflesso,

è lì.

Sono lì, nel giro ovale di una ceramica,

senza ideale inizio

o

giusta fine.

Sono solo

Mujeres sobre fondo negro

(Dal quaderno di Pablo Y Ruiz)

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