sabato 2 marzo 2013

Recensione di Dario Giubergia

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    Recensione di Se l'amore fosse come la rosa di Gerico di Dario Giubergia


    Ero alla finestra quando il postino con fare sospetto ha depositato nella buca un pacco giallo ampio e ripiegato.. poi si e’ voltato scrutando la strada ed e’ ripartito… sono sceso, ho controllato se qualcuno o qualcosa di insolito rompeva la normalita’ di quella mattina..ho ritirato il pacco e sempre schivo e sospettoso sono tornato in casa… l’ ho aperto con l’emozione di una cosa tanto attesa ora tra le mie mani… dentro oltre il libro..un foglio : “leggilo, fanne tesoro, raccogli ogni picolo particolare, conservalo nella memoria poi distruggi il tutto…”
    Cosi’ reinterpreterei il momento in cui ho ricevuto il tuo libro.. arrivato all’ultima pagina in poche ore… per fortuna ora posso far tornare la “tensione” a livelli accettabili….
    Inutile dirti che rabbia ho provato verso Peter di cui non sono riuscito a vedere il volto nitidamente… sfuggente anche al lettore..tra i suoi doppi giochi e le mille identita’..quale uomo, quale amore puo’ chiedere tanto a un altro essere umano? Non era piu’ autentico e profondo sentimento amare cercando pero’ di preservare da tanta sofferenza la povera Rose? Perche’ chiederle cosi’ tanto…perche’ metterla cosi’ in pericolo… amare e’ anche saper rinunciare…
    Solo verso la fine si e’ un po’ riscattato per la prima volta sacrificando se stesso per il bene di lei.. facendo scudo col suo corpo..
    Perche’ per quanto vero e inesorabile l’amore deve essere come la rosa di gerico? Perche’ non potrebbe essere come una rosa di marzo che ha bisogno di cure giornaliere e costanti…dove equilibri di piu’ fattori ne’ dertermianano la vita o la morte? Troppo crudele, troppo spietato assaporare l’amore tramite qualche goccia per poi ripiegarsi in uno stato di abbandono e stasi…perche’ l’amore nella nostra vita non puo’ essere un eterna primavera al di la’ delle tradizionali regole del tempo?
    Il tempo…come e’ presente…come scandisce le pagine… dicembre…gennaio…etc… le lunghe attese interminabili…gli attimi fugaci di passione... tempo che toglie la vita…tempo che in un attimo la restituisce con un’ intensita’ sbalorditiva… meglio una vita dove crediamo di governare il tempo che ci porta a lento declino o una vita dove siamo granelli di sabbia ben consapevoli della nostra missione ma allo stesso tempo attratti dalla discesa inesorabile nella parte inferiore della clessidra? Dove una mano puo’ in un attimo ribaltare il nostro moto a suo piacimento?
    Ormai coi tuoi libri ho imparato che vanno letti a voce alta… tra se’ e se’… perche’ leggerli in silenzio impoverisce tale lettura..il pensiero deve essere svincolato e libero dallo scritto e farsi portare dalle parole ascoltate…senza timore di perdere questa o quella parola nella frase..come si fa con un testo straniero dove non ci si ferma alla singola parola ma al significato della frase e a cio’ che ti trasmette…con una certa liberta’…solo cosi’ si puo’ cogliere “lo spazio bianco fra le parole…”
    almeno con me funziona cosi’.
    E’ notte…ho da poco finito il libro…passo nel lungo corridoio del reparto dove 16 anime riposano..sento i singoli respiri..riposano anche le pareti stanche della giornata caotica tetimoni di incontri importanti…spie perseguitate dalla polizia…persone avvelenate dal cibo…intossiati da polveri sottili..testimoni dell’effetto devastante delle scie chimiche che pervadono il cielo… persone in contatto con Dio con una missione incompresa…vittime della burocrazia e cattiveria umana…traditi dalle proprie famiglie e abbandonati dai propri cari…
    Ma tutti ugualmente avvolti da questa notte che passa silenziosa portandosi via qualche preoccupazione e qualche ansia…pronta pero’ a restituirle con le prime luci dell’alba….tutti con le stesse lenzuola, coperte e copriletto…ugualmente bisognosi di un po’ di pace e affetto… dove una parola della buona notte e un piccolo gesto di rimboccare le coperte vale piu’ di una seduta di psicoterapia..riportando a una fanciullezza dimenticata….
    Nell’entrata da poco c’e’ un nuovo quadro…che fino a questa sera non aveva un nome…la paziente che lo ha creato non ha voluto firmarsi..per piu’ motivi….
    Paziente al suo primo ricovero che in 15 giorni scopre a suo spese di essere bipolare come la madre e come lo zio… ma con una grande intelligenza che le ha permesso di elaborare il tutto e pianificare un progetto per uscirne velocemente e bene… anch’essa sospesa in una boccia di vetro…lontana da casa in un’isola sconosciuta..in pericolo.. anch’ essa…missing…..
    Al termine del ricovero ha creato questo quadro… che da oggi ha il nome di DEIDAMIA….
    Credo che anche ROSE condividerebbe tale scelta….
    Nel quadro e’ ben presente il tempo… la notte stellata compagna di molti pensieri di Rose… la figura preponderante femminile… due cerchi…come due sono gli amori di Peter …la madre e Rose….
    Chissa’ magari in un angolo della nuova casa di Rose oltre a una piantina di rose di marzo c’e’ posto per un quadro come questo….
    E sul comodino quella sciarpa celeste con sfumature piu’ chiare….donata da un vento lontano…..

    Grazie Cri.

    Dario.

1 commento:

Cristina ha detto...

grazie Dario, onorata