martedì 22 gennaio 2008

Cinnamon



“Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino.” Anaïs Nin





La ventola sul soffitto ronzava, seguendo il ritmo dell’afoso zoppicante pomeriggio sulla linea dei tropici.

Margherita si alzò dal letto, passando davanti al piccolo specchio appeso alla parete, in punta di piedi, per vedere riflesso il suo viso, la sottoveste salì, seguendo il disegno delle natiche, scoprendo un lembo di pelle più chiara.

Marco si sollevò sui gomiti, sì quella donna lo seduceva con una disinibita ingenuità.

Il vero amore non si può cercare dove non esiste, e non lo si può nascondere dove invece c’è.

Lui restava a fissare il soffitto, cercando tra le macchie di umidità la mappa per venirne fuori.

Sconvolgente.

Tanta era la scoperta di quella forza che si portava nel cuore.

E quanto dolore combatterla, affiancarla, navigare nelle sue acque fino a perdere il controllo.

Lei sorrise.

Lui saltò giù dal letto infilò la maglietta, gli slip, i calzoni e le scarpe.

Faceva male. Male da morire.

Mancava l’aria, sì in quella stanza era in apnea.

Uscì.

Senza dire niente, senza chiedere.

Usciva ed entrava da quella porta.

Forse mai vi entrava, perché mai ne era uscito.

Sconvolgente.

Era l’amore.

Fuori lo investì l’aria umida, osservò le palme ondeggiare, stava piovendo.

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