Super Santos
Roberto Saviano
Super Santos
“Il Super Santos non era un semplice pallone. Era il pallone. Una sfera arancione fuoco con le canalette nere che formava figure geometriche. Resisteva a tutto, e anche se tiravi con tutta la forza che avevi, riusciva a mantenere la direzione. Quando qualcuno immaginava un pallone, lo immaginava arancione, nero e con la scritta gialla. Immaginava il Super Santos”
Napoli è lo sfondo, il palcoscenico, la realtà nella realtà di una gioventù bruciata che correndo dietro a un pallone, dribblando auto e motorini, cresce con un pugno di niente nelle mani e un pallone al piede.
Fino all’ultima pagina che denuncia, richiama, grida l’ingiustizia di crescere qui, e un pallone ancora sul muro. Nessuno in porta, nessuno in difesa, nessun centravanti.
L’amaro bicchiere, mezzo vuoto, della vita.
Saviano sa creare trame spesse e intricate anche in poche pagine.
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