mercoledì 7 settembre 2011

Super Santos

Roberto Saviano

Super Santos

“Il Super Santos non era un semplice pallone. Era il pallone. Una sfera arancione fuoco con le canalette nere che formava figure geometriche. Resisteva a tutto, e anche se tiravi con tutta la forza che avevi, riusciva a mantenere la direzione. Quando qualcuno immaginava un pallone, lo immaginava arancione, nero e con la scritta gialla. Immaginava il Super Santos”

Napoli è lo sfondo, il palcoscenico, la realtà nella realtà di una gioventù bruciata che correndo dietro a un pallone, dribblando auto e motorini, cresce con un pugno di niente nelle mani e un pallone al piede.

Fino all’ultima pagina che denuncia, richiama, grida l’ingiustizia di crescere qui, e un pallone ancora sul muro. Nessuno in porta, nessuno in difesa, nessun centravanti.

L’amaro bicchiere, mezzo vuoto, della vita.

Saviano sa creare trame spesse e intricate anche in poche pagine.

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