sabato 5 novembre 2011

Mr Gwyn, Alessanro Baricco

“Erano cinquantadue le cose che Jasper Gwyn si riprometteva di non fare mai più. La prima era scrivere articoli per il “Guardian”. La trentunesima era farsi fotografare con la mano sul mento, pensoso. L’ultima era: scrivere libri. Avrebbe fatto il copista.

Un mestiere pulito.

-Veda se trova qualcosa tipo copiare la gente.

-Sì.

-Come sono fatti.

-Sì.

-Le verrà bene.”

Bari, Libreria Feltrinelli, 4 Novembre 2011

Una folla variopinta accalca la libreria, appesi tra gli scaffali, libri e persone.

Un applauso accoglie Baricco. Si siede, guarda la platea e si mette a raccontare del suo ultimo libro, come di un vecchio amico.

E mentre parla racconta di come è nato Oceano mare, occhieggia su Seta.

Mr Gwyn nasce in una giornata piovosa in cui l’autore a, Parigi, si rifugia in un museo e da un quadro si apre una finestra ed escono parole.

La scelta di Baricco è quella di scrivere sulla stretta linea di confine. “Nel confine c’è una luce particolare. La luce che io voglio, che io cerco. È lì che voglio stare” dice.

Scritto con una certa luce, va letto con una certa luce e non a caso un grappolo di lampadine se ne sta vicino a lui.

Un uomo illumina una storia…

Il suo personaggio è un artigiano, che fa lampadine a mano.

Questo libro ha una luce, una velocità, un’idea di passo come danza. Ce lo svela l’autore.

Inizia a leggere: “Mentre camminava…” passo morbido che ti accompagna dentro le pagine.

Cesellatore delle parole, Baricco, architetto del bel costruire frasi e immagini. Nasce così la sua cattedrale di pensieri. Non così lontana dalla scuola Holden.

Non esiste di smettere…

Legge un altro capitolo e ci apre nuove prospettive, il personaggio principale che fa lo scrittore, decide di non scrivere più. E tutto sembrerebbe drammaticamente finito.

Ma le pagine sveleranno una nuova luce su una nuova strada al giusto tempo che tiene il ritmo tra parole e cuore.

Spesso ho riflettuto su seminare e su raccogliere…

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