martedì 25 gennaio 2011

La rafle (Vento di primavera) Bifest

Lunedì, 24-01-2011

“Forse i ricordi non sono in bianco e nero. Ma tutte quelle fotografie sparpagliate sul tavolo mi sembravano una memoria un po’ più vera, un po’ più giusta. O forse i miei ricordi rimanevano prigionieri dell’epoca” Philippe Delerm




Nichi Vendola consegna il premio Fellini 8½ a Carlo Verdone, “Nonostante tutto sono fiero di questo festival” esordisce.
Verdone afferma: “La cultura è l’unica cosa che può darci dignità”.
Laudadio conferisce il premio Fellini 8½ a Carlo Verdone e legge la motivazione: “Nel corso degli anni Carlo Verdone è diventato un’icona capace di superare indenne il tempo. Curiosità, passione, gusto e cura del dettaglio. Ha saputo restituirci un senso con cui confrontarci con sorriso e malinconia.”

La Rafle alza il sipario scoprendo la Tour Eiffel con le note malinconiche di Á Paris…
Pagina tragica dell’ultima guerra, capitolo vergognoso di un popolo civile.
La pellicola racconta del rastrellamento di 13000 ebrei radunati al Velodrome d’Hiver e deportati.
Lo scatto che ferma il dramma passato negli occhi e nei giochi dei bambini.
La Rafle. La razzia.
Una giostra di cavalli e il disperato tentativo di illudersi che un simile incubo non possa accadere.

“Devi leggermi di nuovo Via col vento” dice la mamma alla figlia.
“Così piangerai”
“Fa bene piangere per cose non vere”

Esorcizzare la paura.
Quando la paura è la distanza di un simbolo. Di una stella.

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