martedì 4 gennaio 2022

Salotto Dakar: due chiacchiere con Enrico Gaspari e Silvio Totani


 

Tanti gli italiani in gara quest’anno.

Enrico Gaspari, profondo conoscitore di deserti e appassionato di fotografia è alla sua seconda Dakar, nel 2020 è stato navigatore di Andrea Schiumarini. Quest’anno in gara con Marco Carrara.

 

C.: raccontaci il team e il tuo ruolo.

E.: il team è PH-SPORT leader mondiale, nel rally WRC è stato il team che ha lanciato Sebastian Loeb.

C.: di ottimo auspicio. Sei stato lontano un anno, poi il “mal di Dakar”?

E.: ho passato l’anno a fare il pilota al mondiale insieme a Polaris France, mentre in questa Dakar farò il navigatore. Ma il prossimo anno tornerò alla guida.

 

Silvio Totani e il fratello Sergio, titolari di una concessionaria auto, fuoristrada e deserto fanno parte del loro quotidiano. Alla Dakar sono già stati, rispettivamente Silvio nel 2009 e Sergio nel 2011. Poi insieme nel 2012.

 

C.: alle verifiche tecniche ci sono stati dei problemi per la tua auto. Vuoi spiegare a chi è a casa, a chi segue la Dakar, che lo “spauracchio” delle verifiche è sempre un rischio. Non si può dare nulla per scontato alla Dakar.

 

S.: le verifiche sono sempre un punto interrogativo. Gli argomenti sono sempre più complicati, sempre più da interpretare, sembra come la nostra burocrazia, esiste il regolamento, esiste l’interpretazione, esiste la normativa.

A noi hanno fatto storie per tante piccole cosettine che abbiamo sistemato tutte. Poi ci hanno chiesto una paratia fra l’abitacolo davanti e l’abitacolo posteriore dove c’è un serbatoio da 400 litri, e poi ci hanno fatto cambiare l’impianto di estinzione che avevamo appena cambiato, meno di un mese e mezzo fa, nuovo, ma lo hanno voluto aggiornato in base alla nuova normativa del 21 dicembre. Per fortuna avevamo un impianto di scorta e lo abbiamo sostituito totalmente.

 

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